martedì 8 novembre 2011

COHOUSING: VIVERE, CONDIVIDERE, PARTECIPARE





Il COHOSUING è un stile di abitazione collaborativo che cerca di superare l’emarginazione contemporanea dell’individuo nel quartiere, in cui nessun conosce bene il suo vicino e dove non si trova nessun senso di comunità.
La prima esperienza di cohousing nacque nel 1972 nei pressi di Copenaghen in Danimarca, da allora vi è stata una progressiva diffusione nei paesi scandinavi, negli Stati Uniti e nei paesi a cultura anglosassone.
Le comunità di cohousing combinano l’autonomia dell’abitazione privata con i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi (micronidi, laboratori per il fai da te, auto in comune, palestre, stanze per gli ospiti, orti e giardini...) con benefici dal punto di vista sia sociale che ambientale.
Di solito un progetto di cohousing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale.
Il cohousing infatti, si sta affermando anche come strategia di sostenibilità: se da un lato la progettazione partecipata e la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui, dall'altro questa pratica, unitamente ad altri "approcci" quali ad esempio la costituzione di gruppi d'acquisto solidale, il car-sharing o la localizzazione di diversi servizi, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l'impatto ambientale della comunità.

Le caratteristiche della comunità cohousing sono: un equilibrio tra il privato e il sociale, un ambiente sicuro e accogliente per i bambini, uno stile di vita pratica e spontanea, una comunità inter-generazionale, un disegno e una costruzione ambientale che dà priorità al pedone e all'uso dello spazio aperto.
In tutto il mondo, sono presenti diverse tipologie di cohousing, ognuna di esse modellata sui propri abitanti. Il cohousing invita a lavorare sull'abitazione, come vero e proprio 'vestito' di ogni essere umano, che dovrebbe prendere la forma di chi vi abita, garantendone serenità e soddisfazione. Generalmente un cohousing nasce in città, ma nulla vieta che sia in campagna, da ristrutturare o completamente da edificare; alcuni sono recuperi edilizi di stabili comunali o fabbriche dismesse e talvolta i futuri cohousers non si limitano a progettare con i professionisti la struttura ma si rendono partecipi nei lavori attraverso l'autocostruzione.
Swan's Market - Oakland - California
Esempi in Italia e nel mondo:
  • Quayside Village - Lower Lonsdale – Canada: palazzina multiculturale e multigenerazionale, dotata di un cortile interno nel quale il design ha incorporato piante pre-esistenti, un piccolo orto comune, un’area per il compostaggio, uffici, stanze per gli ospiti, sale da pranzo condivise.
  • Swan's Market - Oakland – California: in pieno centro città, un ex-mercato ristrutturato ospita 22 unità di abitazione per gruppi familiari e singles; condividono una sala e una cucina per incontri, una palestra, un hobby room, una lavanderia e una stanza per gli ospiti.
    Cotati – California: una comunità votata alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita, che condivide una lavanderia, spazi per gli incontri e gestisce quattro spazi negozi su strada.
  • Eastern village Cohousing - Silver Spring - Washington DC:
un agglomerato di 56 unità di condomini che variano dai 50 ai 180 mq, nasconde una comunità urbana che condivide stanze per lo yoga, spazi gioco e biblioteche, una grande sala per cenare insieme e terrazze ricche di verde.
  • Pinakarri Community - Hamilton Hill - Australia:
il primo cohousing australiano, caratterizzato da una forte volontà di rispetto dell’ambiente.
Il progetto punta sulle forme di utilizzo dell’energia solare passiva, sullo sviluppo di coltivazioni in permacultura, sul compostaggio dei rifiuti, sull’utilizzo di energie rinnovabili.
  • Gemeenschappelijk wonen project - Nieuwegein - Paesi Bassi: il più grande progetto di coabitazione dell'Olanda: 190 persone, 26 case condivise (stanze in comune per studiare, lavorare, dormire,..) e 21 appartamenti, un ristorante, un negozio dell’usato, giardini e spazi per praticare degli sport, un pub aperto fino all’una di notte a cui possono accedere gli abitanti e i loro amici.
  • Older women’s CoHo - Londra - Gran Bretagna:
il cohousing per signore anziane, desiderose di partecipare ad una forma di convivenza attiva, basata sull’aiuto reciproco e la volontà di mettere in compartecipazione conoscenze e capacità.
  • Ibsgaarden cohousing project - Roskilde – Danimarca: villaggio di 21 appartamenti e una grande casa condivisa, dalla costruzione di tipo tradizionale.
  • Urabn village Bovisa – Milano - Italia: in un ex-opificio con il sapore della Milano di una volta è nato ilprimo cohousing in Italia! Una comunità di 32 famiglie che vivono in una splendida corte con al centro un bel giardino comune. Le case sono loft e mansarde con garage e piccoli giardini privati. Ma in più ci sono una piscina con solarium e altri 140 mq di spazi comuni (living condiviso, lavanderia-stireria, hobby room, deposito GAS).
  • CiòHousing – Faenza - Italia: progetto di un complesso formato da 7 alloggi che sorgerà tra i vitigni delle colline romagnole e punta a creare il primo vero progetto dell’Emilia Romagna di Co-Housing. Dotato di impianti di energia rinnovabile (una serra solare), lascia spazio alla condivisione e partecipazione volontaria alle aree comuni ed è dotato di servizi ad uso condiviso di car-pooling e micronido, gestiti anche in coordinamento con le comunità circostanti.
  • Eco-quartiere Quattro passi – Treviso - Italia: in fase di elaborazione - www.ecoquartierequattropassi.it

Bibliografia:
  • Cohousing: A Contemporary Approach to Housing Ourselves”, Kathryn McCamant e Charles Durrett, Ten Speed Press, U.S.A., 1994;
  • The Cohousing Handbook : Building a Place for Communitty”, Chris e Kelly ScottHanson, New Society Publishers, U.S.A., 2004;
  • Cohousing e condomini solidali”, Matthieu Lietaert, Terra Nuova edizioni, 2008.

Fonti:
www.cohousing.it
www.intelligenzaemotiva.it
http://it.wikipedia.org/wiki/Cohousing
www.cohousingitalia.it

1 commento:

  1. post davvero interessante. l'idea mi stuzzica sempre di più...parliamone...

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